Nel 2023, in Italia si contavano 1 milione e 325 mila imprese femminili, rappresentanti il 22,2% del tessuto produttivo nazionale. Tuttavia, lo stesso anno ha segnato una battuta d’arresto, con una diminuzione di 11 mila imprese guidate da donne, particolarmente nei settori agricolo, manifatturiero e commerciale. Nonostante ciò, il mondo imprenditoriale femminile continua a rafforzarsi, soprattutto grazie a donne che contribuiscono significativamente allo sviluppo economico, sociale e ambientale.
Un esempio è Roberta Canino, che ha scelto di coltivare avocado in Calabria, intraprendendo un percorso di agricoltura rigenerativa per migliorare la fertilità del suolo e la qualità delle piante. Sofia Michieli, invece, ha innovato la coltivazione delle fragole con un sistema sostenibile “up and down”, riducendo sprechi e aumentando l’efficienza. Giulia Trentin, della Zia Nina Flower Farm, coltiva fiori da taglio in modo sostenibile, valorizzando la manualità e l’artigianalità.
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Queste donne dimostrano come l’imprenditoria femminile in ambito agricolo non solo contribuisca all’economia rurale, ma promuova anche innovazione e sostenibilità, affrontando sfide e avversità per raggiungere il successo.
