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ARTICOLO - Giovani agricoltori e UE: sfide e opportunità

Pubblicato il 2025-04-14

Bruxelles – Ricambio generazionale, formazione, adattamento ai cambiamenti climatici, politica commerciale, salute mentale, qualità della vita nelle aree rurali, certezza normativa e resilienza idrica. Sono questi i temi al centro dell'incontro che si è svolto lo scorso mese nella capitale europea tra le principali associazioni di giovani agricoltori e il commissario europeo per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale, Christophe Hansen, grazie al coordinamento del CEJA (in foto, il gruppo che ha partecipato all'evento).

Una categoria che invecchia

I dati demografici parlano chiaro: l'agricoltura europea sta invecchiando. Solo in Italia, tra il 2013 e il 2022, si sono persi oltre due milioni di giovani tra i 15 e i 39 anni. La riduzione della presenza giovanile nelle campagne compromette non solo il rinnovamento del comparto, ma anche la vitalità dei territori rurali e la realizzazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale.

Giovani agricoltori tra sogni e ostacoli

I giovani che vogliono intraprendere un'attività agricola incontrano numerose difficoltà: l'accesso alla terra, ostacolato da scarsa disponibilità e costi elevati; l'accesso al credito, reso complicato dalla mancanza di garanzie; e una formazione tecnica non sempre adeguata. La percezione del rischio da parte delle banche e l’assenza di piani aziendali solidi aggravano la situazione, rendendo difficile per molti realizzare il proprio progetto.

Martina Dal Grande, presidente dei Giovani di Confagricoltura (Anga) Treviso, ha sottolineato che i giovani agricoltori devono possedere competenze multidisciplinari, che vanno dall’agronomia alla gestione aziendale, fino alla comunicazione. Inoltre, vivono spesso in condizioni di isolamento, con impatti sulla salute mentale e sul benessere.

Il confronto con le istituzioni europee

Nel corso dell’incontro, i rappresentanti delle associazioni giovanili hanno chiesto all’Unione Europea una Politica agricola comune (Pac) più snella e accessibile, con investimenti mirati all’innovazione e alla tecnologia. Hanno inoltre ribadito la necessità di politiche di supporto che valorizzino il ruolo strategico dei giovani nel rinnovamento del settore.

Enrico Parisi (Coldiretti Giovani Impresa) ha evidenziato come la burocrazia sia uno dei principali freni per chi vuole fare impresa agricola. Matteo Pagliarani, vicepresidente del Ceja, ha definito il ricambio generazionale come "la sfida più significativa", capace di influenzare tutte le altre.

Una visione per l’agricoltura del futuro

Dal confronto con Hansen è emerso un messaggio chiaro: servono azioni concrete per garantire un passaggio generazionale ordinato, tutelare la generazione uscente e stimolare l’ingresso dei giovani, anche attraverso strumenti legislativi e finanziari adeguati.

"Abbiamo bisogno di rendere visibili le nostre storie e le nostre difficoltà – ha detto Pagliarani – perché è da lì che può nascere una nuova consapevolezza. Le conversazioni avute a Bruxelles sono un primo passo, ma ora servono risposte concrete".

Secondo Enrico Calentini (Agia - Cia), l’incontro ha permesso di allineare le esigenze dei giovani con la visione del commissario Hansen: "Servono atti concreti, ma la disponibilità al dialogo è già un segnale importante. Ora tocca all’Europa dare seguito alle promesse".

Con la “Visione per il Futuro dell’Agricoltura e dell’Alimentazione” sul tavolo, i giovani agricoltori europei chiedono una riforma coraggiosa e inclusiva. L’obiettivo: trasformare l’agricoltura in un settore attrattivo, resiliente e sostenibile per le nuove generazioni.

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